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Lezioni private

May 3rd, 2010 Posted in Uncategorized | 5 comments »

La vita dell’insegnante precaria al tempo della Gelmini è irta di sacrifizi. Da parte mia, faccio parte di quelli che sono stati sommersi dalla salvaprecari, che ha permesso ad alcuni colleghi di inserirsi in due graduatorie invece che in una soltanto. Mi sono passate davanti in due, rendendo improbabile un’altra convocazione, specialmente in una provincia piccola come la mia. Porcamiseriaccialurida. Non rimpiango le levatacce alle cinque del mattino per raggiungere entro la prima ora paeselli dell’entroterra siculo. Sulla strada incontravo sempre le pecore, qualche volta le mucche. La pastorizia non sembra in crisi come la scuola.

A stare senza lavorare ci si deprime, anche quando il piatto è pieno e le cose da fare non mancano. Così ho pubblicato in rete degli annunci offrendo i miei servizi come insegnante privata. Sono annunci piuttosto informali, in cui si legge che femmina sono, e giovane.

Devo essere stata fraintesa.

Ieri mi ha chiamato un tipo, tale L.:

Azalais: Pronto
L: Pronto, ho letto il tuo annuncio
A: Ah, bene, bello, che cosa desideri?
L.Vorrei delle lezioni di fisica
A. Ma io insegno filosofia, non posso darti lezioni di fisica. Se aspetti un attimo ti do il numero di un professore di fisica bravissimo…..
L.Preferirei una ragazza
A. Non conosco ragazze che insegnano fisica, mi dispiace….
L.Senti, ma pensavo, non è che potresti darmi tu qualche lezioncina un po’ privata
A. Clic

Mi chiedo se le prostitute usino un modo convenzionale di farsi pubblicità simile agli annunci degli insegnanti, se ho beccato un feticista della pornoprof -dai, mettimi un altro due sul registro, prof, sono impreparato, picchiami con la bacchetta- o se L. non sa leggere. E allora sì che avrebbe bisogno di lezioni private. Ma non come intende lui.

Sorpresa

Oct 4th, 2009 Posted in Uncategorized | 3 comments »

Sparita? No, solo senza respiro. Stare seduta su una sedia a scrivere, con la calma necessaria per scrivere, da qualche tempo mi è molto difficile. Per tante tante ragioni, non ultimi i preparativi del matrimonio. Sebbene non stiamo facendo nulla di eccezionale, tutto molto discreto, organizzare un matrimonio è pesante lo stesso.

E poi ho vissuto una lunghissima fase bleorgh, quella fase in cui pensare di raccontarsi agli altri tramite un blog fa fare bleargh, e ci si accontenta, se proprio si deve, di ribbloggare materiale  altrui su un tumbler (hint hint). A limitare la voglia di scrivere qui c’è anche la perdita di tempo, ludica, per carità, dei social network, friendfeed, twitter, facebook, e il lavoro che non mi ha lasciato un attimo di respiro. Quest’estate ho insegnato italiano come lingua seconda, un bel lavoro ma impegnativo.

Adesso frequento il SOS. Non vuol dire che cerco di salvare l’anima alla gente, ma che studio ancora da insegnante. Da insegnante di sostegno, per l’esattezza. E il corso sembra pure utile, a parte l’aria surreale che si respira durante le lezioni e la mia assoluta mancanza di aspettative.  Non nei confronti dei nostri docenti, che  stavolta son pure bravi. Nei confronti dei colleghi. Non è affatto un bel punto di vista, lo so. Spero di venire sorpresa. Su, per favore, sorprendetemi.