Presentare il mondo
Nella mia vita adulta ho imparato parole come noumeno, uro, neutrino, spinare, aureo. Adesso imparo, mostrandole ad È un angelo, cucchiaio, forchetta, piatto, se svuoto la lavastoviglie. Mano, piede, testa, quando lo vesto. In piedi, seduto, se gioco con lui. Ridi, bimbo, mamma, papà.
Oltre al sapere pratico, che prima non possedevo -allattare, cambiare un pannolino, vestire un neonato, lavarlo, adeguare la casa alle sue esigenze, smacchiare i bavaglini non sono competenze che si acquisiscono studiando filosofia- sto reimparando alla base il rapporto tra la parola e gli oggetti. Ogni oggetto ha un suono, anzitutto. Prima dell’espressione, prima del contenuto, prima del segno, prima perfino del concetto c’è un suono. E dietro al suono c’è un rapporto tra due persone, chi pronuncia, nominando il mondo, e chi ascolta, apprendendo il mondo.
Oddio che responsabilità.