È un angelo
La principale novità di quest’anno di assenza è nota in rete come È un angelo, ha sei mesi e qualche settimana, e mi mangia per intero.
Succhi tutti i miei momenti,
vampiretto senza denti.
Poppi tutti i miei pensieri
sanguisuga nata ieri.
Con voracità impunita
ti fai fuori la mia vita [1].
Sono buona: non vi racconterò tutto tutto della mia gravidanza serena, passata lavorando in libreria fino all’ottavo mese, con una pancia che faceva provincia. Né vi dirò nulla del parto, sono fatti miei. Né trasformerò questo spazio in un mommy blog. Mi hanno stufata, le mamme su internet. Ne ho fatta una scorpacciata negli scorsi mesi, e non ce la faccio più. Ho fatto anche una scorpacciata di testi femministi sulla maternità. Di quelli sono sazia, e forse, più avanti, parlerò. Interessante, in rete, la campagna liberainfanzia, del blog Un altro genere di comunicazione. Ma sono cose del futuro. Intanto, dopo gli ormoni è ora di tornare a far marciare i neuroni. Devo solo trovare un buon sistema per caricare le immagini qui, ché i post senza immagini mi mettono tristezza (tranne nel caso in cui a scriverli sia lui).
[1] Da Mammacannibale, di Letizia Cella, Stampa Alternativa, 1998