Archive for March, 2011

La patente

Mar 21st, 2011 Posted in Uncategorized | no comment »

Conoscete il fantamorto? È un gioco, forse un po’ cinico, che consiste nell’indovinare quali personaggi famosi moriranno entro l’anno.

Lo faccio tutti i giorni, in libreria. E non solo con i morti; cerco di indovinare anche chi vincerà l’oscar, chi il nobel, quali saranno i temi dell’esame di stato, quale artista diventerà di moda e quali nuove disgrazie colpiranno il globo. Se Vargas Llosa vince il nobel giù tutti a leggere Pantaleon e le visitatrici, se scoppia una centrale nucleare i lettori che più tengono a informarsi compreranno manuali sull’energia atomica, se una diga cede venderemo manuali di tecniche delle costruzioni e le opere di Mauro Corona. Un buon libraio si aspetta questi picchi di interesse e cerca di non essere mai sguarnito.

Però quando ci azzecco mi sento addosso una gran puzza di jettatore.

Il mestiere del libraio. Appunti

Mar 12th, 2011 Posted in Uncategorized | 6 comments »

Fare il libraio non è né affascinante né romantico. Il libraio non è l’intellettuale in giacchetta di velluto a coste che passa il tempo a leggere i libri che vende: dimenticatevi la mitologia. Per fare il libraio servono braccia forti e gambe allenate a chilometri di corsa. Fare il libraio significa tornare a casa con l’acido lattico in giro per il corpo, le mani rovinate e a volte il mal di schiena.

Fare il libraio significa ricevere insulti dai clienti, che lo trattano come se non avessi idea di ciò che un libro può contenere, specialmente quando sono loro a essere ignoranti, o quando avanzano avvolti nella bolla di prosopopea del professore universitario ai vertici della carriera, del giornalista affermato e del pensatore incompreso dalla società. Significa scontrarsi con la figura a volte un po’ patetica dell’autore ingannato dalla casa editrice a pagamento cui si è rivolto, che gli ha detto che avrebbe trovato la sua preziosa opera in ogni libreria, mentre così non è, e non può mai essere.

Il libraio è il più umile degli intellettuali. È colui che classifica, che organizza, che ricorda.

Il libraio è l’unico intellettuale che per lavoro spolvera.

 

La foto viene da qui. Geniale.