Dec 21st, 2009 Posted in Uncategorized | one comment »
Carissimo anonimo che sei arrivato da queste parti digitando “matrimonio oblomov azalais”, per favore, manifestati e fammi sapere chi sei. Non per altro, son curiosa.
La foto viene da qui. Tra alcuni giorni anche noi dovremo scegliere la torta.
Delizioso manifesto americano di propaganda. Non pensavo che le parole delizioso e manifesto di propaganda potessero mai essere messe in una stessa frase: mi sbagliavo. Ma basta eccezioni, eh.
Dec 14th, 2009 Posted in Uncategorized | 3 comments »
Non mi vedo sulle barricate. Non sono tipo, anche se a volte mi lascio andare a opinioni recise e più di una volta ho sperato nel manto della grande consolatrice per mettere fine a quest’epoca di pazzi grotteschi, inquietanti e pericolosi. Non che io sia convinta che la morte dell’elefante possa portare chissà quale epoca di gioia e benessere, ma quando si vuole evadere da una prigione qualsiasi cunicolo è buono, fossero anche le fogne. Non mi importa nulla del fatto che la violenza dei toni, dei discorsi, della società ha chiamato altra violenza. Mi importa osservare che cosa questa violenza diventerà. E ho una paura dannata.
Non mi vedo sulle barricate, ma non mi vedo nemmeno in esilio, anche se a espatriare ogni tanto penso. Sapete, la nostalgia di cui è zeppo il nostro radicalismo vintage mi inquieta. È come se tutto fosse già visto, come se anche un’eventuale rivoluzione dovesse riprendere gli stessi schemi del passato, la protesta per il pane, Gaetano Bresci, gli scioperi, il biennio rosso, olio di ricino, Resistenza, Sessantotto, le Brigate Rosse. Sull’altro versante stavolta non c’è Bava Beccaris, non c’è Mussolini, non ci sono i borghesi tutti dei porci. C’è qualcosa che io non ho capito bene, che somiglia abbastanza al fascismo da costringermi oggi a pensare a Anteo Zamboni e a sentirmi in grossi guai. Ma che allo stesso tempo percepisco molto diverso dal fascismo. Ci vorrebbe mio nonno, che il fascismo l’ha vissuto.
Ma forse non ci sono due schieramenti, ce n’è uno solo. Tutti siamo immersi in linguaggi simili, e alla fine ci troviamo tutti in superficie a pensare le stesse cose, a usare le stesse parole. A contaminarci col nulla montato a neve.
Non è un elogio alla purezza, ma una riflessione a alta voce.
Per leggere altre riflessioni più interessanti della mia date uno sguardo qui e qui.
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